sabato 15 agosto 2009

Iniziò tutto dalla Dea della Saggezza

Attic Black figure plate with Gorgon's head and bands of animals ceramic 600 BCE Detail


Così come tra le Muse, la più famosa e diventatane per antonomasia la portabandiera fu Mnemosine, tra le Gorgoni (la stessa radice di agricoltura, da cui Georgiche) fu Medusa. Le Gorgoni furono le tre figlie di Forco e Ceto: oltre a Medusa, trasformata da Minerva, Dea della Saggezza e Prudenza, in quello che era per via di un'infatuazione di Nettuno per la allora bella ragazza, vi erano anche Steno ed Euriale, non meno brutte della sorella.
La ragione dei nomi e dei tre tipi di terrore: la prima, Steno, perché stenno è il termine greco per indebolimento, da cui astenian, astenia; la seconda, Euriale, e cioè ampia distesa, da cui Omero disse “Troia con le sua ampie strade”, poi Medusa, meidusam, perché non può essere osservata.
Come spesso succedeva in Grecia in quel periodo, qualcuno esagerò. Furono le Meduse questa volta, tramutando troppi esseri umani in pietra. Giove si preoccupò della situazione ed inviò suo figlio Perseo (la madre era Danae). Il suo armamentario era di tutto rispetto: Mercurio gli diede ali per volare, Plutone un elmo capace di rendere invisibile chi lo portava e Minerva, la gelosa Dea che causò il tutto, il famoso scudo per deviare lo sguardo pietrificante degli occhi medusini.

Sir Edward Burne-Jones, Perseo mostra tramite uno specchio d'acqua la testa di Medusa ad Andromeda (che assomiglia molto ad una Maddalena del XVIII sec.)

Attaccando da più parti le Gorgoni, indossando l'elmo speciale e facendo scaltro uso dello scudo, Perseo decapitò Medusa e consegnò la testa a Minerva che volle usarla come ornamento del propio scudo.

Perseus with the Head of Medusa - Statue - Modena Italy


Le Meduse avevano altre tre sorelle, le Graie e le Lamie, che nascondevano il proprio occhio in una speciale scatola. Questi simboli di vecchiaia avevano anche un solo dente. Altre versioni propendono nell'assegnare alle Graie il ruolo di consegnare a Perseo l'elmo di Plutone.
A proposito di Lamia: secondo il mito era stata una bellissima regina della Libia che aveva avuto da Zeus il dono di toglierrsi e rimettersi gli occhi a proprio piacere.
A causa dell'amore di Zeus, attirò su di sé la rabbia di Era, che si vendicò uccidendo i figli avuti dai due.
Lamia, lacerata dal dolore, diventò un mostro di orribile aspetto che però aveva la possibilità di mutare e apparire attraente per sedurre gli uomini allo scopo di berne il sangue. Secondo altre versioni della leggenda, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri, succhiando il loro sangue.
Lamia rimase, con le medesime connotazioni di divinità malevola, anche nella mitologia romana e fu presto associata alla figura della strega, dalla quale rimase inscindibile anche nel Medioevo e nel Rinascimento: le cause sono da ricercarsi nel fatto che i delitti erano compiuti prevalentemente nottetempo e le vittime preferite erano i bambini (dei quali le streghe si diceva cercassero soprattutto il grasso, per preparare unguenti, e il sangue, che per la sua purezza poteva far da tramite col demonio). Un’altra caratteristica che accomuna le lamie ai vampiri è la capacità di trasformarsi in uccello notturno, per non essere riconosciute quando entravano nelle case a cercare le loro vittime. L'identificazione tra la lamia, i riti di sangue e la stregoneria è un dato che risale probabilmente ai primordi dell'umanità, quando la scoperta del sanguinamento mensile femminile, cui la donna sopravviveva, e la successiva identificazione di questo sanguinamento con la fertilità, rese le donne portarici di un potere di vita e di morte cui la società patriarcale guardava con timore e astio.
La leggenda vuole che Perseo, prima di fronteggiare le sorelle Meduse, si recò da queste altre sorelle, rubò la scatola e si fece dare istruzioni per sconfiggere le Gorgoni in cambio dell'occhio rubato.

Ci sarebbe spazio anche per una settima sorella, Enyo o Bellona, la Dea della Guerra (il Dio è Ares), ma potrebbe trattarsi di omonimia con il personaggio citato da Esiodo. Enyo brandisce una frusta d'acciaio in un mano e nell'altra una torcia. Il suo drappo è cosparso di sangue ed Enyo si muove come in preda ad un attivo psicotico: per questo i seguaci di questa divinità solevano celebrarla danzando in modo scomposto e quasi colti da epilessia, infliggendosi tagli da lama.


Constantino Brumidi, la Dea della Guerra Bellona protegge la Military Academy Committee

Come per le 4 città sacre indiane Allahbad, Haridwar, Nasik e Ujjain, nate da 4 gocce di amrita (Purana), dalle gocce di sangue , che impregnò il terreno circostante, del corpo decapitato di Medusa nacquero il cavallo alato Pegaso ed il suo originale fantino Crisaore. Prima che Steno ed Euriale se ne accorgessero, Perseo era già in volo sulla strada del ritorno

Il nostro Perseo, trasportando la testa di Medusa a bordo di Pegaso, non fece molta attenzione e versò qualche goccia di sangue anche in Africa: qui nacquero i serpenti di Libia, dall'enorme testa e dal potentissimo veleno. In realtà non tutto il sangue delle Gorgoni era velenoso e mortale: solo quello dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello della vena destra resuscitava i morti e fu usato da Asclepio, figlio di Apollo, che esercitava l'arte della medicina.

I simboli del caduceo

C'è di bello (o brutto) nella mitologia greca che si inizi a parlare di un Dio, data la sua progenia stile famiglia del Sud di fine ottocento, sei costretto a riferire di altre centinaia di progenie e non la finisci più.

Quindi, con la nascita di Pegaso e Crisaore mi fermo qui, altrimenti ci sarebbe da parlare di Andromeda, Echidna, Gerione, Cerbero, Idra e Chimera e molti ancora. Un'altra volta.

La lezione che impariamo però è: se solo Minerva si fosse fatta gli affari suoi quel giorno, tutta questa soap opera non sarebbe mai stata necessaria.






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